Le chiavi per uno slancio nell’Autostima

“Il lavoro nobilita l’uomo” ma è davvero così? Il lavoro nobilita, ma non ce ne accorgiamo.

Questa frase è stata attribuita a Charles Darwin e, in effetti a pensarci bene, il lavoro in ogni situazione ci plasma e ci accresce in qualche misura e dimensione.

Tuttavia sebbene il lavoro ci arricchisca ogni giorno, raramente abbiamo consapevolezza di ciò, tanto meno percepiamo la portata dello sviluppo che è avviene costantemente in noi.

Infatti ogni giorno svolgiamo attività diverse, in genere note altre da apprendere, siamo in relazione con colleghi, clienti, superiori, fornitori, affrontiamo e superiamo problemi e difficoltà diverse. Qualunque circostanza ci offre l’opportunità di un apprendimento, consapevole o inconsapevole.

Tuttavia tutto ciò non contribuisce in molte persone ad accrescere la propria autostima, soprattutto nelle donne, come ha rilevato una ricerca sostenuta da Dove (Unilever) e condotta da Edelman Intelligence; infatti lo studio ha evidenziato che il 75% delle donne italiane, giovani e meno giovani, dichiara di avere un’autostima medio/bassa, condizionando negativamente la propria quotidianità.

A seconda del livello che percepiamo, l’autostima ci rende autonomi o schiavi, liberi o succubi del giudizio altrui, determinati o incapaci di scegliere, pronti o bloccati nel portare avanti un pensiero, un progetto, un sogno.

Il livello di autostima condiziona ogni nostra azione o pensiero.

Se abbiamo un basso livello di stima di sé stessi, l’esitazione sarà la risposta ad ogni nostra azione non trovando conforto nè sostegno nel nostro pensare.
Avere una buona considerazione di sé significa vivere con serenità, con fiducia e all’occorrenza sviluppare il coraggio necessario per affrontare nuove sfide.

Che cosa consente allora di innalzare il proprio livello di sicurezza in sé stessi?

Sono vari gli elementi che concorrono allo sviluppo dell’autostima, certamente l’esperienza acquisita, come pure le competenze sviluppate ed i propri talenti, le convinzioni, la capacità di giudizio.

Tuttavia un peso ancor più rilevante va dato ai propri valori, quei principi che regolano la nostra vita, quelle regole d’oro che danno la sicurezza di vivere una vita giusta secondo i propri parametri. Secondo lo psicologo americano Prescott Lecky, gli individui si muovono verso la coerenza del sé cioè cercano di conservare la propria identità attraverso la costruzione di un sistema di valori (credenze) che li guidi coerentemente nel mondo.

Sappiamo tutti che i valori sono i nostri binari su cui “correre sicuri” perciò contribuiscono all’accrescimento della nostra forza interiore. Abituarsi quindi a riflettere o rivisitare quotidianamente le nostre azioni in relazione ai nostri principi è una “best practice” di autoconsapevolezza.

C’è una stretta connessione tra l’autostima e il vivere allineati ai propri valori.

Infatti, quando nei nostri comportamenti o nei giudizi  siamo allineati ai nostri principi, percepiamo sensazioni di coerenza, di centratura, di sicurezza, in altre parole, percepiamo di “stare nel giusto”, rafforzando la fiducia in noi stessi.

Vivere coerentemente con i propri principi produce in ciascuno di noi la sensazione di pace, equilibrio, capacità di valutazione; tutto ciò genera coraggio cioè l’audacia di sostenere i propri pensieri e comportamenti o scelte. Non saranno più gli altri a consigliarci, ma saranno i nostri valori a guidarci e rassicurarci. 

L’adesione ai valori riempie di energia e di sicurezza, da la spinta ad andare oltre la propria esitazione anche nel portare avanti progetti nuovi, scelte di lavoro, decisioni importanti della vita finanche nell’educare i figli o formare collaboratori.

C’è anche da osservare che con l’andare del tempo i valori cambiano, muta l’ordine di importanza dei propri principi, come pure alcuni possono sfumare mentre altri si impongono fortemente, è conseguenza naturale della vita. Nasce quindi l’esigenza di fare periodicamente un “check up” delle proprie  leggi morali.

La Scienza del sé ci offre una guida molto semplice ed efficace per “ricentrarci” rispetto alla nostra “bussola interiore”. 

Il metodo del Prof. Sandro Formica ci indica di porsi, di tanto in tanto, alcune semplici domande e cioè:

Quali sono oggi i tuoi valori in ciascun ambito della tua vita: in famiglia, al lavoro, nelle amicizie, nel tempo libero, in ambito spirituale? Questi valori sono tuoi? Come li hai ricevuti o formati? Quali sono le azioni in linea con il tuo valore?” E infine: “Quali sono le azioni che sfidano il tuo valore?

E’ importante prendersi tempo per rispondere a queste domande e riposizionarsi sui propri “binari”; alcuni psicologi come Luca Mazzucchelli, suggeriscono di soffermarsi a ricentrarsi sul sistema valoriale una volta all’anno proprio perché ogni nostra esperienza può causare il rovesciamento delle priorità di importanza delle norme. La revisione dei propri principi e l’abitudine a domandarsi se le nostre azioni sono coerenti con i nostri principi genererà felicità e grande soddisfazione.

Buona visione dei vostri valori!